Mi ha molto colpito leggere notizie riguardanti il modo di vivere di questa semplice donna, nata come Maria Annunziata Barboni, conosciuta poi come Suor Chiara.
Nata a Porto Corsini nel 1924, una piccola frazione di Ravenna, un tipico villaggio di pescatori, questa eccezionale donna, apparteneva all’ordine della piccola fraternità Francescana di Santa Elisabetta d’Ungheria, ma la sua spiritualità era talmente semplice, da ricercare come posto in cui vivere la sua vita, un ambiente solitario, in mezzo alla natura.
Come eremo scelse il Monastero benedettino di Cerbaiolo, in provincia di Arezzo. Finita la guerra, aveva raccolto tre caprette che erano state legate in piazza e abbandonate a morire di inedia e di fame. Ma lei andò in Municipio e ne chiese la custodia. Fu così che inizio il suo gregge… che superò le 200 unità e diede latte a tutti.
Nel 1966, dopo che la guerra lo aveva devastato, lei curò la ricostruzione di una porzione del Monastero e ci andò a vivere. Aveva sentito dentro di sé che quello era il posto che cercava.
E ci visse per trent’anni, insieme al suo piccolo gregge di caprette.
Donna di grande spiritualità, lavorando nella stalla la si sentiva pregare il Padre Nostro, ma con parole sue. Dacci oggi il nostro fieno quotidiano….
La sua casa era la sua Chiesa, ed era anche un rifugio per animali, loro erano la sua famiglia e il suo mondo. Pregava con loro davanti al fuoco, o durante altre incombenze normali.
Chi ha avuto l’onore di poterla conoscere non ha avuto difficoltà a riconoscere la sua semplicità e la profonda saggezza di chi, ponendosi le domande immutabili nascoste in noi, aveva trovato le risposte.
Il suo più grande desiderio: quello di andare in Paradiso, non solo in terra, ma anche in cielo.
È mancata il 29 Aprile 2010 ed è stata seppellita nel cimitero monastico ai piedi dell’antico monastero.
