Archivi tag: elfi

Gli elfi e Babbo Natale

Siamo gli elfi e siam piccini,
noi piacciamo a tutti i bambini,
ma non abbiamo ancora capito
se è per i doni o il nostro vestito.

Scendiamo all’alba dal nostro lettino
e ci portiamo dietro un catino,
una campana rimbomba nell’aria,
è la nostra sveglia ed è necessaria.

Tutti di corsa andiamo a lavarsi,
è un grande caos per accaparrarsi,
sia il sapone che l’asciugamano,
facciamo presto o la colazione saltiamo.

Poi profumati e tutti bellini
andiamo a finire i giocattolini,
chi è addetto alle bambole o ai trenini,
chi ai peluche o ai cavallini.

Che bella atmosfera che noi creiamo,
una musica dolce nell’aria sentiamo,
siamo ancora assonnati e anche stanchini,
ma Natale è vicino: pensiamo ai bambini!

Ecco, siam pronti, è tutto finito,
facciamo i pacchetti con qualche candito,
le renne aspettano che i sacchi mettiamo,
son pronte a partire e tutti aspettiamo.

Ecco Babbo Natale, è ancora più bello,
per noi lui è un caro fratello,
no , anzi, qualcosa di più,
gli vogliamo un gran bene tutti quassù.

Ed ecco che partono, con un saluto,
anche questo Natale abbiamo potuto
costruire giocattoli per i bambini,
siamo proprio contenti, anche se siam piccini.

Babbo natale e la nursery

Babbo Natale quest’anno era proprio contento, i suoi amici Elfi avevano lavorato tantissimo e, oltre aver costruito i regali richiesti dai bimbi tramite le letterine pervenute, erano riusciti a fare alcuni giocattoli in più nel caso fossero giunte nuove lettere all’ultimo momento.

Era riconoscente verso i suoi piccoli aiutanti, sapeva che senza di loro non sarebbe stato in grado di portare a termine tutti i preparativi per il Natale.

Era quindi giunta la notte di Natale, caricò sulla slitta tutti i sacchi dei doni, attaccò le sue 9 adorate renne : Dixen Vixen Comet Dazzle Cupid Donner Prancer Dasher e Rudolph, l’ultima arrivata, che era diventata  la capo renna.

Le legò ben bene alla slitta e partì per consegnare i doni richiesti. Iniziò con il primo camino e continuò così per tutta la notte. 

Dopo aver consegnato tutti i pacchetti, si sentì molto stanco, ma felice perché aveva esaudito il desiderio di molti bambini.

Quando fu pronto per ritornare a casa, si accorse che in fondo alla slitta era rimasto un sacco ancora pieno di doni. Si ricordò allora dei giocattoli che gli elfi avevano costruito in più. Non aveva idea di cosa fossero, ma era sicuro che erano particolari.

Cosa fare? Non poteva di certo riportarli indietro, stava inoltre venendo una fitta nebbia e riusciva a orientarsi poco, doveva trovare subito una soluzione. Ecco che intravide tra la nebbia una forte luce. Si avvicinò e vide un edificio con una croce rossa, il colore che amava perché era il colore del cuore e anche del suo vestito. Si avvicinò cautamente e notò che all’interno vi era trambusto. Capì che era una nursery, nel reparto di Maternità. .

Vide persone vestite di bianco, altro colore a lui molto gradito perché gli ricordava la neve. Tutti erano molto allegri, ma, guardando bene, vide che vi erano delle culle in cui dormivano dei piccolissimi bambini, uno accanto all’altro, come dei bellissimi angioletti uniti per farsi compagnia.

Erano tutti nati da pochissimi giorni e molti di loro piangevano. Il suo istinto da Babbo Natale prese il sopravvento, doveva dar loro i regali del sacco, perché questi bimbi sicuramente non avevano potuto scrivere la letterina.

Ma come poteva portare a loro dei giocattoli che erano più grandi di loro? Pensa e ripensa non trovò nessuna soluzione, sapeva che doveva lasciare quei giocattoli lì. Aprì il sacco e con grande sorpresa vide che conteneva solo piccoli carillon di legno, tutti uguali, con una dolce musica di Natale come sottofondo.

Quanto amava i suoi Elfi, loro sapevano, avevano predisposto tutto e solo lui non aveva capito. Gli elfi sapevano che questi bimbi erano nati e non avevano nessun regalo.

Quando tutti si allontanarono mise un carillon vicino ad ogni bambino e poi sparì nella notte buia e fredda. Mentre si allontanava la musica nei carillon iniziò a suonare, tutti i bimbi del mondo, con questa dolce ninna nanna, si addormentarono. Questa soave musica lo accompagnò per tutto il lungo viaggio verso casa.

Era felice.

Dopo una buona cena e un meritato riposo sarebbe stato pronto a iniziare a lavorare per il  successivo Natale.

Filastrocca :gli elfi e Babbo Natale

Siamo gli elfi e siam piccini,
noi piacciamo a tutti i bambini
ma non abbiamo ancora capito
se è per i doni o il nostro vestito.

Alla mattina di buon’ora
siamo ancora sotto le lenzuola,
una campana rimbomba nell’aria,
è la nostra sveglia ed è necessaria.

Tutti di corsa andiamo a lavarci,
è un grande caos per accaparrarci
sia il sapone che l’asciugamano,
facciamo presto o la colazione saltiamo.

Poi profumati e tutti bellini
andiamo a finire i giocattolini,
chi è addetto alle bambole o ai trenini,
chi ai peluche o ai cavallini.

Che bella atmosfera che noi creiamo,
una musica dolce nell’aria sentiamo,
siamo ancora assonnati e anche stanchini
ma Natale è vicino:pensiamo ai bambini!

Ecco, siam pronti, è tutto finito,
facciamo i pacchetti con qualche candito,
le renne aspettano che i sacchi mettiamo,
son pronte a partire e tutti aspettiamo.

Ecco Babbo Natale, è ancora più bello,
per noi lui è un caro fratello,
no , anzi, qualcosa di più,
gli vogliamo un gran bene tutti quassù.

Ed ecco che partono, con un saluto,
anche questo Natale abbiamo potuto
costruire giocattoli per i bambini,
siamo proprio contenti, anche se siam piccini.

Le bambole in miniatura

Oggi vorrei scrivere qualcosa su queste bambole inusuali, che si discostano molto dall’idea di bambola classica.

Non è mia intenzione citare la Storia della bambola perché vi sono molti articoli in rete su questo splendido argomento, ma semplicemente fare un passaggio veloce sulla differenza di dimensioni da bambola a bambola in miniatura.

Intorno agli anni 50 in ogni casa, ma soprattutto in ogni letto, in bella mostra, era uso posizionare la bambola di celluloide o porcellana al centro, con il vistoso vestito che veniva aperto coprendo le gambe. I vestiti erano molto larghi, di buona stoffa. Non erano però utilizzate per i giochi delle bambine ma solo per fare bella mostra sul letto. L’altezza variava dai 50 ai 70 cm.

Oggi invece abbiamo le bambole in miniatura!

Alcune di queste bambole sono alte solo 3 cm, il lavoro su di esse quindi non è semplice non essendo maneggevoli. Pensate la difficoltà di confezionare i vestiti e altri accessori. La gestualità è molto importante, il minimo errore comporta il rifare tutto il lavoro.

Anche queste bambole non sono adatte per il gioco ma esclusivamente per il collezionismo. Sono dei veri capolavori e, viste le ridotte dimensioni, il loro risultato è arte. Sono dipinte a mano e i vestiti confezionati con stoffa.

Vorrei citare in questo articolo la belga Diane De Becker, che da semplice hobby iniziato negli anni 80 lo ha trasformato in lavoro.

Ha iniziato con vecchietti e bambole per per passare poi al suo obiettivo principale: gli elfi!

Ora i suoi lavori sono orientati esclusivamente su questo mondo fiabesco. E questo mi ha appassionato.

Riporto la sua storia così come gentilmente me l’ha inviata dopo la mia richiesta.

“Non ho molto da dire. Sono una donna normale e il mio lavoro è la modellazione.

Sono nata in Belgio nel 1953 come figlia unico in un piccolo villaggio agricolo.

Disegnare, realizzare mini case da scatole di cartone e animali (natura) era il mio hobby da bambina.

Non mi piaceva molto la scuola e gli insegnanti concordavano sul fatto che avrei iniziato a studiare arte, purtroppo ciò non è stato permesso dai miei genitori.

Così ho finito la mia scuola e poi mi sono sposata. Dopo aver cresciuto i figli ho scoperto la scultura.

Non ho mai preso lezioni da nessuna parte, questo era troppo costoso per me, ma con molta pratica e molti più errori, ho imparato a modellare.

In poco tempo mi sono avvicinata al mondo fiabesco e adesso faccio solo quello.

Dal 1997 ho iniziato a partecipare a spettacoli e ho vinto diversi primi premi con le mie fate (premi per le bambole)

Ora che è tutto più semplice lavoro solo tramite internet.”