L’orsetto Teddy

C’era una volta un cucciolo di orso che rappresentava un problema per mamma e papà. Il problema era che il cucciolo non smetteva mai di crescere. Ogni giorno diventava sempre più grande. Mamma e papà orsi non sapevano che fare e non capivano perchè il loro cucciolo crescesse così tanto. Quando avrebbe smesso? Non trovavano una risposta a questo problema. Il fatto è che loro erano molto buoni e mansueti, abitavano in una riserva e molti genitori con i loro bimbi li guardavano da distante perchè la loro grandezza incuteva paura. Il fatto poi che avessero un cucciolo così grande non aiutava certo a far sì che i bambini si avvicinassero.

Orso

Un giorno però una bimba di nome Giada, incurante della grandezza del cucciolo ma molto incuriosita, si avvicinò troppo al giovane orso. Questo in un secondo la prese con una zampa e la innalzò su, in alto. Dopo un attimo di stupore la bimba si mise in piedi sul grosso palmo della zampa e con un piccolo salto riuscì a toccare il cielo con un dito. Era meraviglioso: tutto sotto di lei era piccolo, lontano, vedeva tante persone che si agitavano ma lei sapeva che era al sicuro, il grande orso gigante non le avrebbe mai fatto del male. Il suo sguardo era buono, tenero, dolce. La sua zampa la teneva in piedi saldamente. Che gioia per lei, era una esperienza bellissima! Ma l’orso era triste, qualche lacrima scendeva dalle sue guance e così confidò alla bimba che desiderava essere come tutti i suoi fratelli, non voleva essere un gigante e non voleva che i bimbi avessero così tanta paura  di lui.

Giada chiese al suo amico di farla scendere perchè voleva trovare una soluzione a tutto questo. Quando fu a terra si vide circondata da tantissima gente e anche bambini che le ponevano mille domande: se aveva avuto paura, se l’orso le aveva fatto del male, che cosa si erano detti, che emozione aveva provato a toccare il cielo. Insomma mille domande ma il suo pensiero era verso il suo amico orso. Come poteva aiutarlo?

Chiese a mamma e papà che voleva stare qualche attimo da sola, doveva pensare. I genitori la portarono in un posto sicuro, lontano dagli animali e, osservandola da distante, la lasciarono sola.

Giada chiese a Gesù un aiuto per il suo “Grande” amico. Gesù le promise che l’avrebbe potuta aiutare trasformando l’Orso gigante in un orso di peluche. Non avrebbe più avuto sentimenti, non avrebbe più potuto camminare, saltare, correre, avrebbe dovuto abbandonare anche mamma e papà orsi. Se l’orso era d’accordo lui avrebbe fatto questo incantesimo. Da orso  a peluche e Giada avrebbe potuto così portarlo a casa e stare per sempre con lui.

L’orso, dopo che venne informato di questo, acconsentì. Era dispiaciuto di non poter più vivere nella foresta, di non vedere più i suoi fratelli, i suoi genitori. Non avrebbe più sentito l’odore del bosco, del muschio, dei fiori ma sapendo che i suoi genitori erano preoccupati per la sua altezza non poteva fare altro.

E voilà, l’Orso gigante venne trasformato in un orso di peluche. Non ebbe nemmeno il tempo di salutare i suoi genitori, ma forse era meglio così.

Questa volta fu la bimba a tenerlo stretto fra le sue braccia, a coccolarlo. Lo chiamò Teddy, che significa orsacchiotto.

Da quel giorno Giada e Teddy furono inseparabili, ogni giorno Giada andava a fare passeggiate con lui nel bosco, che entrambi amavano. Lo rendeva così felice.

Lei sapeva che dentro quel pupazzo inerme c’era un cuoricino che batteva ancora.

Batteva per lei!

Orso teddy

 

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