Il Gigante buono. Storia di un ragazzo

C’era una volta un giovane molto bello, dai modi garbati e gentili. Viveva in un piccolo paese e molti lo conoscevano e lo adoravano proprio per questo.

Il giovane amava tutto e tutti. Amava gli animali e passava con loro molto tempo: ci giocava insieme, li coccolava e loro ricambiavano il suo affetto. Amava la musica, il suono di essa gli entrava nei polmoni e nel cuore ed era per lui una boccata di aria fresca. Ne inspirava ogni suono e tramite essa si estraniava in un mondo tutto suo.

Amava la vita e la sua giornata era piena di impegni, voleva fare tante cose, stare insieme agli altri e sentirsi utile. Era felice!

Ma un giorno la sua mamma partì per un lungo viaggio e il gigante buono si sentì solo. Si chiedeva il perchè lo avesse abbandonato. Niente era cambiato dagli altri giorni e quindi non riusciva a capirne il motivo. Cosa avrebbe fatto adesso? Lui non voleva stare da solo. Doveva trovare una soluzione.

Molti anni prima aveva sentito dire che ai margini di un magico bosco del piccolo paese vivevano delle fatine. Lui non ci aveva creduto, ma soprattutto la notizia non lo aveva interessato più di tanto. Non aveva mai sentito la necessità per approfondire questo e quindi..

Ma adesso aveva bisogno di parlare alle fatine, di chiedere spiegazioni e di sapere da loro come doveva comportarsi. Loro, se è vero che esistevano, dovevano aiutarlo! Non aveva mai chiesto aiuto a nessuno ma in questo momento si sentiva troppo solo e triste.

Mise nello zaino dei pezzi di pane e una borraccia con dell’acqua, non sapendo quando e se le avrebbe trovate e, senza dire niente a nessuno si addentrò nel magico bosco.

La paura si fece subito sentire ma lui doveva andare avanti, solo così avrebbe trovato una risposta a tutte le sue domande.

Appena entrò nel bosco si sentì già subito meglio, la luce era tenue e il rumore delle fronde degli alberi intonavano una musica celestiale. L’aria che respirava aveva un profumo intenso, un misto di caramello e cannella. Ne inspirava a pieni polmoni. Procedette cautamente e si addentrò sempre più. Si accorse che non aveva paura, si sentiva libero. Si guardò attorno, ma delle fatine nemmeno l’ombra.

C’erano fiori dappertutto, di tutti i colori e misure, alberi maestosi che facevano da contorno al suo cammino. Era solo ma sentiva delle presenze che lo accompagnavano e lo proteggevano. Era di nuovo felice!

Si sedette su un masso e in un attimo capì che le fatine non esistevano.

Era una leggenda!

Uscì dal bosco ma si sentì più forte e sereno, aveva capito che poteva farcela da solo, che la sua mamma era accanto a lui nel bosco e per questo non aveva paura. E sarebbe stata accanto a lui sempre, in ogni momento e in ogni cosa avesse fatto.

E affrontò la vita, incontrò tantissime persone sulla sua strada che gli vollero bene e che parlavano di lui definendolo il “Gigante buono”.

 

2 pensieri su “Il Gigante buono. Storia di un ragazzo

    1. lucia barabino Autore articolo

      Grazie Cristian, purtroppo è nato questo racconto in seguito a una realtà di un ragazzo che conosco. Ciao

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