Raymond Peynet. I suoi fidanzatini

Nato a Parigi nel 1908 da una famiglia di commercianti, a 15 anni Raymond Peynet iniziò a frequentare l’Istituto delle Belle Arti, al termine del quale iniziò la sua carriera, disegnando etichette di prodotti vari, in genere profumi e scatole di cioccolatini. In seguito realizzò i suoi disegni per alcuni giornali parigini.

Nel 1930 si sposò con un’amica d’infanzia, Denise,  con cui rimase tutta la vita e da cui ebbe una figlia, Annie.

Solo nel 1942, all’età di 34 anni, la sua vita prese una svolta. Mentre era seduto su una panchina, con la moglie e la figlia, in attesa di prendere un treno, di fronte al chiosco della musica di Valance, immaginò un violinista che suonava e una ragazza che lo ascoltava: nacque così la grande famosa storia dei due fidanzatini.

“Ho cominciato a scarabocchiare ed ho disegnato prima il violinista solitario (io), poi la ragazza con la coda di cavallo (la moglie Denise) nonché mia unica spettatrice“.

                                                     1° Dipinto del chioschetto

C’è chi scrive che i due personaggi erano realmente di fronte a lui, che la musica attirò la sua attenzione e si diresse verso essa, attratto dalla bellissima melodia e che una ragazza dai lunghi capelli raccolti in una coda,  stava ascoltando incantata. Ma nelle favole è meglio pensare che il tutto sia fantasioso.

Ritornando a Peynet, le sue immagini che ritraevano i due fidanzatini,  iniziarono a fare il giro del mondo e questo cambiò radicalmente la sua vita. In un periodo triste, dove la gente era afflitta dell’orrore della Seconda Guerra Mondiale, tutti avevano bisogno di sognare.  

Grande stimatore dell’amore, malato d’amore e amante dell’amore ha dato luce ai nostri cuori grazie alle sue vignette.

Un suo grande amico, Georges Brassens scrisse in suo onore la canzone “Les amoureux des bancs publics”, in riferimento alle famose vignette della serie ‘’Gli innamorati’’, che spesso ritraggono due fidanzatini seduti su una panchina!

Nacquero così Valentino e Valentina, la coppia celebre di perenni fidanzatini innamorati. Raffigurati lui con capelli lunghi e il cappello, lei con la coda di cavallo. Le riproduzioni di questa coppia cominciarono a comparire su scatole di cioccolatini, su profumi e porcellane.

    

Le silhouettes dei suoi due famosissimi personaggi ebbero quindi  un enorme successo durante gli anni Cinquanta e Sessanta, diventando il simbolo della festa di San Valentino, il 14 Febbraio.

Il famoso Chiosco, dove questa bella favola iniziò, in seguito alla richiesta del Comune di Valence di farlo demolire, vi fu una vera e propria  rivolta popolare.

Quel vecchio chioschetto, che il Comune voleva demolire, per le proteste dei cittadini è diventato invece dal 1982 monumento nazionale. Così la favola continua…

C’è una targa con i due fidanzatini che si tengono per mano e sono tanti gli innamorati che si fanno fotografare vicino al famoso chiosco.  

Attualmente quattro musei sono dedicati agli innamorati di Peynet: ad Antibes, a Brassac-les-Mines (città natale della madre di Peynet), a Karuizawa (NaganoGiappone) e a Sakuto-cho (Okayama – Giappone),[1] mentre a Lucca Comics & Games 2000 è stata allestita la mostra I Fidanzatini maliziosi di Peynet. Les Amoureux di Peynet sono raffigurati anche nel famoso muretto di Alassio.

Il 14 Gennaio 1999, a novanta anni, tre anni dopo la morte della sua adorata moglie Denise, il disegnatore Raymond Peynet si è spento nell’ ospedale di Mougins, vicino ad Antibes, sulla Costa Azzurra, dove viveva da molto tempo.

“Amore è prendersi per mano e andare a spasso”.

 

2 pensieri su “Raymond Peynet. I suoi fidanzatini

  1. Marina Caracciolo

    E’ vero, “amore è prendersi per mano e andare a spasso”. Così abbiamo fatto io e Marco per quasi vent’anni… Ed è stato bellissimo! Oggi lui non c’è più, ma quelle passeggiate, di giorno o di sera, appoggiata al suo braccio, non scompariranno mai dal mio mondo e dal mio cuore.

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    1. lucia barabino Autore articolo

      Cara Marina, che bello quello che scrivi. I ricordi belli saranno sempre racchiusi nel nostro cuore e sono quelli che ci fanno andare avanti. Mi dispiace che tutto sia finito. Un abbraccio

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