Solitudine: il vuoto dentro

L’altra mattina, andando al cimitero a annaffiare dei ciclamini con la mia nipotina, ho incontrato un signore molto anziano accanto a una lapide.

Lo avevo già notato nei giorni precedenti e mi ero limitata solo a salutarlo. Quella volta invece ho sentito la necessità di soffermarmi e scambiare due parole con lui, avendolo sentito colloquiare sommessamente.

La bellissima donna della foto a cui lui si rivolgeva era la moglie, mancata qualche settimana prima. Parlava con lei, continuava quel dialogo che forse avevano interrotto.

Dalle poche parole iniziali, tra due sconosciuti, siamo giunti alla esternazione del dolore che stava provando. Sessantasei anni di matrimonio, anniversario che volevano festeggiare dopo pochi giorni, avendo già prenotato il ristorante. Ma in pochissimo tempo tutto è crollato. Non più giorni di festa ma di dolore.

Ho provato affetto per questo signore che aveva tutto e in poco tempo si è ritrovato nel nulla. Solo un grande vuoto!

Non riusciva più a dare un senso alla sua giornata e alla vita. Il silenzio della casa lo opprimeva. Quella casa che era il suo nido d’amore da tanti anni!

Quanti perché saranno passati dalla sua mente. Quanti bei ricordi di vita coniugale invaderanno il suo cuore.

Accanto a lui non ci sarebbe più stata la sua compagna di vita. ma credo che una unione così solida non potrà mai farlo sentire completamente solo.

Gli auguro con tutto il cuore che trovi la pace e che il tempo faccia riaffiorare quel sorriso da dedicare a chi gli è vicino.

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