Archivi tag: giardino

Filastrocca: il bruchetto diventa farfalla

Mi sono nascosto dietro a un funghetto,
non sono bello ma sono perfetto.
Mi piace nascondermi dietro ogni cosa
e poi fare “Bu!” Io mi diverto e rido a iosa!

Io amo tanto questo giardino,
mi infilo in ogni buco perché son piccino,
poi vado anche sull’altalena,
ma non tanto forte perché ho mal di schiena.

Scivolo piano dentro l’erbetta
e qui per trovarmi non abbiano fretta,
io mi  mimetizzo molto bene
e poi sto fermo, che mi conviene.

C’è un grande omone che mi fa paura,
è sempre fermo nella stessa postura,
non ho capito che ci sta a fare,
è in mezzo ai ciliegi:ne vuole assaggiare?

C’è anche uno scivolo e ci salgo pianino,
ci metto tantissimo, gradin per gradino,
ma poi è uno spasso scivolare giù,
arrivo ammaccato, sempre a testa in giù!

In questo giardino, che non è solo mio,
ci sto molto bene, ci sto da Dio
e poi se piove mi metto al riparo,
c’è una casetta dal tetto un po’ chiaro.

Lì posso dormire tutta la notte,
ma poi al mattino ho le ossa rotte,
sono vecchino ma non è poi tanto male,
ho l’esperienza, ne puoi approfittare!

Avete capito bimbi chi sono?
Non posso aiutarvi, vi chiedo perdono.
La soluzione dovete trovare
e nel mio orecchio poi pronunciare.

Secondo me avete capito,
bravo allora chi ci è riuscito.
Allora adesso posso salir su un bocciolo,
non striscio più, mi libro in volo.

E per chi non ha ancora capito,
ero un bruco e mi sono svestito!

Filastrocca: i sette uccellini

Dentro un’anfora nel mio giardino
un cinguettio udii vicino.

Mi avvicinai allora pianino
posi l’orecchio dentro al buchino.

Di colpo vidi uscir un uccellino
le piume eran gialle era un canarino?

No, non poteva essere quello
poteva forse esser un fringuello.

Ma cosa dico, è una cinciallegra,
che fregatura che mi son presa.
Aveva covato sette ovetti
e tutti quanti uscirono lesti.

Non sanno ancora bene volare,
ci tocca dunque allora aspettare

E quando son pronti se ne potranno andare
e il mio giardino potran visitare.

Dopo che avranno dato uno sguardo
voleran via senza nessun traguardo.
Ma tanta strada non deve fare
dovrà a Giugno ancor ritornare

Ritroverà la stessa casetta,
cioè l’anfora che l’aspetta!

Filastrocca: la tortora invidiosa

Ho visto una tortora
in un giardino,
vicino al laghetto
del mio vicino.

Tra rane e pesci
essa volava
mentre una rana
vicino saltava.

Fece un sobbalzo,
lei sapeva volare
mentre la rana
sapeva saltare.

Voleva imparare
a far quella cosa,
tutti l’avrebbero
invidiata a iosa.

Che ci voleva,
lo poteva fare
si mise in posa
per osservare.

Allargò le zampe,
si fece anche male,
ma non importa,
doveva imparare.

Si mise d’impegno,
slanciò le zampine
e cadde in terra
in mezzo al cortile.

Tenta e ritenta,
non c’era nulla da fare.
La rana saltava,
lei doveva volare!

Filastrocca: l’anziano

Passando per caso
davanti a un giardino
seduto nel prato
c’era un uomo cattivo.

Aveva sul capo
un vecchio cappello
e teneva per mano
un antico rastrello.

Mi chiesi allora
che cosa facesse
quell’uomo nel prato,
senza interesse…

Mi accorsi però
del suo sguardo spento,
gli tremava la mano,
non era contento.

Mi avvicinai
allora pianino,
guardai l’anziano
e mi sedetti vicino.

Mi prese la mano,
la strinse a sé,
sembrava chiedesse
“Perché proprio a me?

Perché quel rastrello?
Seduto in un prato?”

Mille domande
tutte d’un fiato.

Allora capii
che cosa facesse
quell’uomo nel prato,
senza interesse.

E poi sorrise,
aveva intuito,
egli si era
soltanto smarrito.

Si alzò senza fretta.
mi dette la mano
e insieme partimmo
ma non andammo lontano.

Aveva trovato
la sua dimora
e da quel giorno
non fui mai più sola!