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Filastrocca: il gattino

Oggi ho preso in mano un gattino
e l’ho girato vedendo il pancino;
tante tettine, un nido d’amore
e ho sentito batter forte il suo cuore.

E allora ho iniziato a pensare
a quante boccucce poteva sfamare,
se abbia 4 o 10 tettine,
se faccio il conto c’è da impazzire.

Ci son tanti gatti sparsi nel mondo
e tante persone gli portan conforto,
chi lascia il cibo fuor dal portone
e chi li fa entrare per poche ore.

E poi ci sono i più fortunati
che addirittura sono stati acquistati,
dal pelo raso o morbidosi,
per tutti i gusti si rendon preziosi.

Essi sono di compagnia
anche se a volte se ne vanno via,
riescono a tranquillizzare gli ansiosi
e se ci giocano li rendon gioiosi.

Non si può dire altro dei gatti,
se non che fanno molti misfatti,
addio alle tende o ai cuscinoni,
in fin dei conti i gatti sono…birboni!

Iniziativa filastrocche

Anche questo mese sono continuate le collaborazioni con il forum Graficamia.

La vincitrice del mese di Febbraio è Paola  con il lavoro abbinato alla filastrocca:

Il topolino birichino

Un gattino riposava
nella cuccia e non si alzava,
mamma gatto lo chiamava

ma il micetto non l’ascoltava.

Mentre dormiva passò un topolino
e vide il gattino nel suo cestino,
si avvicinò pian pianino

e lo morsicò sul sederino.

“Ahi che dolore, povero me”
Disse il micio tra sé e sé,
il sederino intanto gonfiava
e il topolino sghignazzava.

“Perché mi hai fatto tanto male,
io sono buono, non lo scordare
e la mia pappa con te ho condiviso,
il riso e il formaggio abbiamo diviso.”

Il topolino aveva sbagliato,
come poteva aver scordato
che il gattino era suo amico,
perché mai lo aveva ferito?

Chiese perdono al povero gatto
del misfatto che aveva fatto,
era davvero molto pentito
e del micetto fu di nuovo suo amico.

Filastrocca: il topino birichino

Un gattino riposava
nella cuccia e non si alzava,
mamma gatto lo chiamava

ma il micetto non l’ascoltava.

Mentre dormiva passò un topolino
e vide il gattino nel suo cestino,
si avvicinò pian pianino

e lo morsicò sul sederino.

“Ahi che dolore, povero me”
Disse il micio tra sé e sé,
il sederino intanto gonfiava
e il topolino sghignazzava.

“Perché mi hai fatto tanto male,
io sono buono, non lo scordare
e la mia pappa con te ho condiviso,
il riso e il formaggio abbiamo diviso.”

Il topolino aveva sbagliato,
come poteva aver scordato
che il gattino era suo amico,
perché mai lo aveva ferito?

Chiese perdono al povero gatto
del misfatto che aveva fatto,
era davvero molto pentito
e del micetto fu di nuovo suo amico.