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Helen Adams Keller

Mi ha colpito molto in questi giorni leggere la storia di questa straordinaria donna.
Nel mio piccolo problema transitorio mi sono immedesimata in lei e, diciamo che… mi sono vergognata!

Ma chi è Helen Adams Keller? Nasce in Tuscumbia (Alabama) il 27 Giugno del 1880. A soli 19 mesi viene colpita da una malattia non meglio identificata, forse una meningite che le procura cecità e sordità.
L’unico mezzo di comunicare, per lei,  erano i gesti ma, purtroppo, i familiari non riuscivano a capirla. L’unica persona con cui lei non aveva difficoltà a interagire era Martha, la figlia del cuoco.

È dopo varie visite, presso medici specialistici contattati dalla madre,  che viene presa in cura da Anne Sullivan,una ragazza ventenne non vedente che diventa la sua precettrice, presso il domicilio di Helen.
Così questa giovane donna diventa il surrogato della mamma.

A soli 7 anni Helen viene isolata dalla famiglia in una dependance nel giardino. Anne le insegna a identificare al tatto tutti gli oggetti, con non poca fatica. È una nuova vita!

Grazie alla sua insegnante Helen impara a leggere, scrivere e successivamente anche a  parlare.
Dopo soli 6 anni la piccola, insieme ad Anne si trasferisce a New York e si iscrive a Wright-Humason School for the Deaf.

Durante gli spostamenti in altri Istituti scolastici ha modo di conoscere lo scrittore Mark Twain che a sua volta la fa conoscere al magnate della Standard Oil Henry Huttleston Rogers, che, con la moglie Abbie,  decide di finanziare la sua educazione.

Dopo vari cambiamenti scolastici all’età di 23 anni pubblicò la sua prima autobiografia. L’anno dopo si laureò diventando la prima persona cieca e sorda a ottenere un Bachelor of Arts degree.

Nell’arco della sua vita ha scritto 11 libri. Nel libro Il silenzio delle conchiglie, Helen descrive i primi anni della sua vita.

Da persona determinata a vivere la sua vita nel miglior modo possibile impara a comunicare con gli altri tramite il labiale, in seguito sperimenta il Braille e il linguaggio dei segni!

Helen Keller muore all’età di 87 anni il 1° giugno del 1968, in Connecticut, nella sua casa di Easton.

La storia della sua vita è stata raccontata nel film Anna dei miracoli, del 1962, film indimenticabile e interpretato magnificamente da Anne Bancroft la quale riceve l’oscar come miglior attrice protagonista.

Voglio concludere con una delle sue frasi più famose:
“Da soli possiamo fare poco, insieme molto!”

Helen Keller e la sua educatrice Anne Sullivan

 

Silvia Plath anniversario nascita

Oggi, 27 Ottobre, ricorre  l’anniversario della nascita di Sylvia Plath.

Nata nel 1932 (oggi avrebbe compiuto 87 anni) a Boston, perse il padre quando aveva solo 8 anni. Questo fatto la colpì così duramente che non riuscì più a sottrarsi a lunghi periodi di depressione.

La separazione dal marito, in modo traumatico,  ha ulteriormente influito sulla sua psiche, anche se aveva due bambini a cui accudire.

Riuscì a porre fine alla sua breve vita tramite esalazione di gas, infatti mise la testa nel forno dopo averlo ben sigillato.

Fini così in tragedia la vita di questa scrittrice.

Fatto ancora più sconvolgente e surreale è che un suo capolavoro “Le muse inquietanti” fu tradotto da un’altra scrittrice, Amelia Rosselli che emulò il gesto della sua collega suicidandosi lo stesso giorno, buttandosi dal 5° piano di un palazzo.

Due vite parallele, due artiste, due giovani donne che non sono riuscite a superare alcuni tristi episodi legati alla loro infanzia.

Sylvia Plath era una fonte inesauribile di poesie, era arrivata a scriverne una al giorno ma le sue opere migliori le scrisse l’ultimo anno di vita ma solo due libri sono stati pubblicati prima della sua morte: The Colossus e La campana di vetro. Le altre opere sono tutte postume.

Nel libro La campana di vetro, che è in parte autobiografico, cita questo passaggio:  “Se mi avesse anche dato un biglietto per l’Europa o per una crociera intorno al mondo, non avrebbe fatto nessunissima differenza per me, perché dovunque sedessi o sul ponte di una nave oppure ad un caffè all’aperto di Parigi o Bangkok, sarei sempre rimasta là seduta sotto la medesima campana di vetro soffocando nella mia stessa aria viziata”.

Con questo si riferisce al personaggio del suo libro ma riflette pienamente il suo stato d’animo.

E così due artiste che avevano tanto da dire e da trasmettere hanno posto fine alla loro vita. E ci lasciano con una domanda dentro il cuore: Perché!